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IL MURO DI SORMANO - Another brick in the Wall

Sperando di aver ben ricordato l'ortografia inglese della canzone dei Pink Floyd (che comunque nulla ha a che vedere con il ciclismo) e discettando con Danilo Neri del MURO di SORMANO che egli ha SALITO, ed è questa una impresa vera, "posto" una bella locandina ricavata da "Immagini Muro di Sormano" di Google. La butto lì... Poichè a Montenero il ciclismo ha una sua tradizione importante e seguita, non vi è da qualche parte del territorio comunale o in quello di paesi vicini un... "MURETTO" che possa diventare con gli anni... "Mito ed Epica" del ciclismo... magari della Tirreno-Adriatico?

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Nome del file:02_09_2011-Il-Muro-1.jpg
Nome album:Giuseppe D'Elia / Ciclismo
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Data di inserimento:29 Ago 2012
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Commento 1 a 14 di 14
Pagina: 1

Giuseppe D'Elia   [13 Ott 2012, 16.49]
Tenendo presente il discorso sui "MURI", mi sono divertito a scapicollarmi senza freni (IN AUTO!) giù per la discesa che dalla zona delle grotte si inabissa e poi risale per incontrare il tornante della strada che conduce a Palata. Poi da lì, per contrada Peticone. In effetti in bici servono gli attributi.
Danilo Neri   [09 Ott 2012, 09.56]
10 giorni fa... Lombardia 2012
rod   [12 Set 2012, 11.24]
La più grande emozione che ti ha dato questo sport? "Se ti dicessi un solo momento farei un torto a qualcuno però una grande emozione è stata un allenamento di Marco, un allenamento dopo Campiglio, stava già un po’ così e così. Eravamo sul Saint Nicolas e lui fece una di quelle cose sue, indimenticabile. Alla fine dell’allenamento, dopo l’intervista gli chiesi perché non lo faceva in gara e mi disse “Perché non me la sento”. Ma me lo disse con uno sguardo, lo stesso che aveva a Campiglio, lo stesso sguardo che ho visto altre volte. Forse lì ho capito che non sarebbe più tornato. (risposta di Alessandra De Stefano in un'intervista)
Giuseppe D'Elia   [11 Set 2012, 16.36]
Prendo atto e apprendo. Con queste informazioni nuove osservo: 1)- il "dagli all'untore", evidentemente, come sempre, è clamore e prima pagina, mentre la modestia dell'innocenza è cosa che passa sotto traccia; 2)- NON SI PUO' MORIRE DENTRO, cantava Gianni Bella... e certamente la forza morale di una persona nei rovesci della propria vita e ambizioni non può essere oggetto di beffarda derisione. Mettiamola così: nella vita avere intorno buone persone è una gran fortuna e spesso l'esito di una vita dipende proprio da questo. Magari un Alessandro Zanardi avrebbe fatto un gran bene ad un Marco Pantani.
Danilo Neri   [06 Set 2012, 11.46]
per quando mi riguarda è stato sicuramente il più grande che ho visto all'opera (il ricordo delle imprese nei grandi giri dal 94 al 99 è ancora vivo)... anche se non ne ho visti molti, avendo cominciato a seguire il ciclismo in tv nel 94 (quando Pantani esplose) e smesso una decina di anni dopo (quando ormai non ci si poteva più entusiasmare per nessuno che tanto dopo un po' veniva beccato...). Pulito o meno, lo era tanto quanto lo erano/sono tutti gli altri...
rod   [04 Set 2012, 19.05]
Caro Giuseppe, la materia è lunga e non mi va di annoiare nessuno, ma le fandonie no, e che c...o. Affinché abbia chiaro cosa successe, devi sapere solo una cosa: la stessa Uci (Unione ciclistica internazionale) dall'anno successivo a quello in cui fu fermato il Pirata smise di eseguire quell'esame (ematocrito) con quelle modalità. Tradotto: accortisi dell'inaffidabilità di quel sistema smisero di usarlo (i marcatori dell'epo oggi disponibili non erano ancora stati scoperti). Perché Pantani non vinse più? Prova a morire dentro, poi vediamo se riesci a fare ancora quello che prima ti era naturale. Il discorso per me finisce qui, parlarne qui è fuori luogo e non ho abbastanza spazio per essere esaustivo.
Giuseppe D'Elia   [04 Set 2012, 16.29]
Poichè tu Rod ti intendi della materia, mi spieghi perchè mai Pantani, svelata la sua trasgressione al doping, non ha poi più ripetuto le sue imprese? PS: noto con sorpresa Figo Figo Figo che ad oggi 4 settembre 2012 la locandina della gara sul Muro di Sormano è stata vista da 29 persone, invece l'immagine della signorina con le chiappe al vento è stata già vista da 45 persone. Questo è un vero mistero del mondo reale e di quello virtuale. Boh! Triste
rod   [01 Set 2012, 09.00]
Intendevo proprio Pantani, con cognizione di causa.
Giuseppe D'Elia   [01 Set 2012, 00.26]
Curiosità: chi è il più grande scalatore di tutti i tempi? Se mi dici Marco Pantani... DISSENTO, DISSENTO, DISSENTO per quanto poco ne possa capire di ciclismo. Idea Neutrale
Giuseppe D'Elia   [01 Set 2012, 00.24]
Constato la conoscenza tecnica e storica della materia "ciclismo" di Rod e me ne dichiaro ammirato. Taccio e cedo il passo a chi ne sa indubitabilmente più di me. Molto felice
rod   [29 Ago 2012, 17.17]
Nel ciclismo vige la massima: la corsa non la fa il percorso, ma la fanno i corridori. Il più grande scalatore di tutti i tempi (anche futuri) riuscì a sbalordire e tritare gli avversari persino sul Gran Sasso... I muri, in generale, non decidono i grandi giri, comportano difficoltà organizzative (frizioni bruciate alle ammiraglie ecc.), ma possono fare la differenza solo nelle corse di un giorno.
Giuseppe D'Elia   [29 Ago 2012, 15.41]
E' vero... a far mente locale, tanto Viale Europa, quanto l'interpoderale di contrada Peticone, sono dei grandi "strappi". Colpito ed impressionato dalle spiegazioni di Rod non so dire... se il Muro sia fine a sè stesso o abbia autentica valenza sportiva e ciclistica. Resto però convinto della "storia" che si traduce in fascino. Del resto... non ha forse più fascino il Nurburgring di 22 km, di quello odierno? Anche se il vecchio Nurburgring era follia rispetto alle ns. attuali categorie di pensiero. E la 500 con il cambio non sincronizzato o la 500 Abarth non conservano il loro fascino, nonostante la bellezza straripante della attuale Cinquecento Abarth Tributo Ferrari?
Danilo Neri   [29 Ago 2012, 09.25]
c'abbiamo viale Europa... Risata
rod   [29 Ago 2012, 09.04]
Un muro simile a quello di Sormano è presente sulla interpoderale che da Montenero conduce a Tavenna attraverso contrada Peticone. E' una strada inadatta alle corse, anche perché soggetta a frane. A me personalmente i muri non affascinano, preferisco le salite lunghe, da 13-14 km in su, dove oltre al peso (principale fattore sul Sormano) contino testa, costanza, tecnica, resistenza, allenamento ecc.
Oltretutto sui muri occorre montare rapporti impossibili, smontare quindi la cassetta posteriore o acquistarne un'altra (e costa!), o ancora violentare la bici montando la tripla anteriore. In alternativa si può scalare con la mountain bike.

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